Agharta - Terra di Luce

22.11.2011 11:22

Agharta - Terra di Luce (Viaggio del 15-02-2011)

Entro nella mia Merkabah, il mio vettore interdimensionale, mentre due eteree Guide luminose mi accompagnano velocemente verso quella che riconosco come Asia, lungo un'interminabile catena innevata. Si apre sotto di me una specie di "foro", un'apertura nella neve ghiacciata, protetta da una membrana semifluida..plasma..entriamo. un tunnel semioscuro, diritto, poi ricurvo, un continuo repentino alternarsi di buio e di luce. Atterro dolcemente sopra una grande piattaforma trasparente, sembra cristallo di rocca, un balcone come sospeso nel vuoto. Tutt'intorno sfumature azzurre, blu e argento. Alla mia sinistra una sala enorme, molti esseri al suo interno, sembrano aspettare qualcosa, parlano silenziosamente tra loro, mi osservano..un po' diffidenti. Razze strane, dalle corazze colorate, qualcuno ha sembianze umanoidi, altri invece no..assomigliano a grossi insetti...stranamente non provo alcun timore, anzi, vengo pervasa da un'intensa sensazione di familiarità. Le mie due Guide rimangono fuori dalla sala, e mi invitano con un gesto ad entrare. Muovo i primi passi verso un grande tavolo al centro dell'enorme salone, un tavolo trasparente, che espande Luce. Intorno a me, strane forme aliene ed esseri pallidi, di un'alta statura mi scivolano in silenzio a fianco dirigendosi verso quello strano tavolo luminoso. Alla mia destra, un essere che riconosco..non so neppure perchè. Cerco velocemente nella memoria, e i rendo conto di aver visto disegni che lo rappresentano, dovrebbe essere un Rettiliano: osservo il suo corpo ricoperto di squame rosse e verdi, artigli alle mani e pupille allungate. MI rivolge uno sguardo estremamente amichevole..come se mi conoscesse da sempre. Di fronte a me, al lato opposto del tavolo, si affaccia un buffo essere con una protuberanza..una piccola proboscide sul muso. Alla sua destra una grande cavalletta con la pelle un po' verde un po' color mattone. Un essere magro, pallido dallo sguardo penetrante ma profondamente buono, una barba candida: si avvicina anch'esso al tavolo e avverto un breve ma intenso suono, mai sentito prima...come un tintinnio armonico, poi l'anziano uomo comincia a parlare, senza muovere le labbra. Sottolinea la necessità del contatto, l'urgenza dell'intervento, ma una donna senza apparente età si fa avanti alla sua destra, eterea, semitrasparente, dalla pelle quasi azzurra, sostenendo a voce alta che gli esseri di superficie "non si mostrano ancora pronti". Comprendo all'istante che stanno parlando di noi...degli esseri umani, che vivono sulla superficie di Gaia. L'anziano risponde "Emergeremo noi allora,  per parlare loro dei Fratelli dello spazio. E' tempo!" Percepisco una profonda preoccupazione, per le reazioni di questo misterioso ed ostile popolo di superficie. Il rettiliano che mi sta accanto interviene dicendo "Incontreremo gli umani nei loro sogni", dando così inizio ad un acceso dibattito, su quanto gli esseri di superficie credano ben poco al simbolismo dei sogni, ritenendoli solamente vane e semplici divagazioni della mente che si rilassa e permette a pulsioni e paure di emergere. Come portavoce della specie rettiliana in postazione sul pianeta, l'essere che mi sta a fianco dice che la loro conoscenza circa le resistenze e le misure del corpo mentale umano sono enormi. "Gli umani comprenderanno che non si tratta soltanto di sogni. Non falliremo". L'anziano uomo mi osserva all'improvviso e una decisa domanda arriva come una saetta diritta nella mia testa "Cosa ne pensa Haryn-Sha, portavoce dei Siriani?" Mi rendo conto che si tratta di telepatia, e realizzo che fino a quel momento, tutti avevano certo potuto sentire i miei pensieri riguardo quel luogo, quei discorsi, quella situazione per me ancora così strana. Provo imbarazzo...mi sento improvvisamente fuori posto, diversa da tutte quelle forme di vita tanto a loro agio. Una immensa sensazione di fiducia mi avvolge e mi rassicura...la respiro, la leggo negli occhi di quelle strane creature che circondano me, in Terra Cava, è come un tepore soffice, che penetra attraverso la mia pelle. Mi sento d'un tratto amata, sostenuta, compresa nella mia indecisione e nelle mie insicurezze, di qualcuno che si trova per la prima volta tra esseri tanto differenti, in un luogo impenetrabile per molti. Il rettiliano alla mia destra mi dice il suo nome e mi racconta cose che soltanto qualcuno che conosce nel profondo la mia vita potrebbe sapere...Conosce la mia Guida stellare, Ker-As Lohuan, e si offre di aiutarmi  a capire come creare le giuste situazioni, per il massimo bene mio e dell'intero genere umano, nella mia quotidianità. Mi viene allora chiesto apertamente dall'intera assemblea di iniziare a parlare della Terra Cava, degli abitanti interiori del nostro meraviglioso pianeta, e di tornare ancora, per approfondire le mie conoscenze e le interazioni tra le nostre Civiltà. Mi avvio verso le mie due Guide luminose, che mi attendono accanto al mio Vettore, e ritorno velocissima verso alla mia Realtà, con una Pace nel cuore profonda e inimmaginabile. Non mi resta che ringraziare per l'esperienza, attendendo che possa riaccadere. Non sapevo ancora che presto, molto presto, sarei ritornata in quella sala di cristallo, abbandonandomi ancora a quell'atmosfera carica di Amore e accoglienza incondizionata.